mercoledì 21 novembre 2012

Lucho su Lucha Libre Magazine!

Recentemente ho collaborato con Lucha Libre, una rivista autoprodotta da un collettivo di illustratori, uscita domenica 18 novembre allo Spazio Concept di Milano. La cosa che mi ha colpito di più, è stato il gusto omogeneo nello scegliere le immagini, i disegnatori e i contenuti. Il gruppo redazionale è bene amalgamato. Quindi, la rivista scorre bene, non ci sono cose brutte o visibilmente brutte. Ci sono disegnatori più o meno talentuosi, alcuni interessanti. Al vernissage c'era tanta bella gente in un bel posto, lo Spazio Concept è carino assai e, cosa non da poco, grande. Quindi la mostra era molto carina e ariosa, le illustrazioni erano molto ludiche, il tasso di disagio che a volte accompagna le autoproduzioni era basso o nullo. Ho anche incontrato e finalmente conosciuto Alberto Ponticelli, bravissimo disegnatore che, a quanto pare, ha tenuto a battesimo la rivista e suoi vari componenti.
Ma parliamo senza temere ripetizioni della RIVISTA.
E' fica e si presenta bene, formato giusto e molti particolari da assestare, con un po' di evoluzioni diventerà una bella rivista. Ma bellezza e freschezza a parte, è una rivista che soprattutto costa 5 euro. Capisci, tu, lettore che sfogli queste mie pagine elettroniche, 5 euro è un prezzo onesto. Non è pretenzioso, capisce che più di 5 non può chiedere e non azzarda. Altrove, che so, Bologna, per non fare nomi, ci sono cose disegnate molto peggio al doppio e presentate con spocchia da performer stilita macrobiotico vegano unico al mondo. Ma colà si svolge un lavoro di concetto che sfugge a me, povero redattore di queste pagine, quindi non mi addentro nella selva oscura.
Per tornare ai ragazzi di Lucha Libre, spero continuino e scoprano più cose possibile riguardo il fare una rivista con particolari più disparati, dalla sperimentazione al mainstream.
Bravò, non ve rovinate col crescere!

p.s.
Il video di presentazione che metto qui è anche lui carino.
E poi soprattutto è musicato con un Concerto Brandeburghese di Johann Sebastian Bach, uno dei miei preferiti (chissà se è la versione in parti reali di Claudio Abbado con Dantone al clavicembalo, mi sembra di sì, però a quest'ora e con la sinusite non mi azzardo).
Quindi, invece delle solite musiche da disagiati e analfabeti, direi che "è un ottimo modo per cominciare un'amicizia e senz'altro è il migliore per finirla".

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